8 Settembre 2024

Egoisti Sociali

Ognuno di noi è inevitabilmente in primis concentrato su sé stesso, come interessi e come modo di apparire all’interno della società, ma, purtroppo o per fortuna, sin da piccoli siamo stati abituati che oltre ad un “me” esiste anche una “comunità”, caratterizzata dai suoi problemi e di cui tutti noi siamo responsabili.

Parlando dei giovani di oggi, o in qualche modo della nostra società, senz’altro elencherei una serie di caratteristiche negative, semplicemente perché sì: va sempre di moda demonizzare l’ambiente in cui viviamo e colpevolizzare il contesto socio-culturale contemporaneo. Ma se mi dovessi fermare a fare un’analisi più attenta, parlerei dei soggetti di oggi, si intende soprattutto i più giovani (c.d. generazione Z), come “egoisti sociali”: mi spiego meglio. Ognuno di noi è inevitabilmente in primis concentrato su sé stesso, come interessi e come modo di apparire all’interno della società, ma, purtroppo o per fortuna, sin da piccoli siamo stati abituati che oltre ad un “me” esiste anche una “comunità”, caratterizzata dai suoi problemi e di cui tutti noi siamo responsabili. Quest’ultimo concetto ci viene inculcato sin da quando entriamo a far parte per la prima volta di una classe, elemento che caratterizza in meglio il nostro sistema scolastico rispetto a quello americano (ma questo è un altro discorso). I giovani di oggi sono particolarmente abituati, almeno teoricamente, ad ascoltare quali sono gli orrori del mondo in cui vivono, a sentirsi spesso inutili e destinati ad un futuro sempre più disastrato. Ambiente, disoccupazione, massimo sviluppo delle abilità per poter minimamente emergere… sono i temi che ritornano tutti i giorni nelle nostre vite, tanto grandi e quasi irrisolvibili. Dopo una sequela di training autogeno su quanto effettivamente la mia vita potrebbe vantare condizioni esistenziali peggiori rispetto a quella dei miei genitori, inevitabilmente, nella mia solitudine, devo confrontarmi con miei simili che possono vantare anche loro problemi identici ai miei. Qui nasce la forza dell’espressione titolo dell’articolo: di base i giovani di oggi sono concentrati su se stessi, grazie anche all’utilizzo dei social, ampissimo strumento di sviluppo dell’ego (qui faccio un grandissimo mea culpa), ma non scollegati dalla realtà e dal comprendere quali sono i problemi che possono affliggere un tuo simile. Essere individuo non significa essere isolato, ma molto spesso contribuire ugualmente anche indirettamente alla comunità in cui si vive: qualcuno che ne sa ben più di me chiama questo fenomeno “Attivismo performativo”, ovvero l’interesse di condividere battaglie sociali solo per un tornaconto personale. Questo mio interesse egoistico di dimostrare quanto sia una persona interessata a ciò che succede intorno a me, poi casomai fregandomene di ciò che veramente significhi quella battaglia, aiuta ugualmente la causa. Tuttavia, nonostante questo non sia uno dei fenomeni migliori per costruire il mondo del domani, è sempre preferibile un utile scemo ad uno scemo inutile.

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