Ciro, una vita di fiori e generosità

Ciro, il fioraio del Vomero, è stato una figura iconica del quartiere napoletano. Nato nel 1934 in una famiglia modesta, fu il secondo di sette figli. Alla sua nascita, la madre venne ricoverata in un ospedale psichiatrico a causa di complicazioni post-parto, mentre il padre, incapace di offrirgli affetto, lo allontanò, affidandolo a un’altra famiglia. Fu lì che nacque la sua passione per la botanica, che anni dopo lo avrebbe reso un punto di riferimento nel quartiere.
Arrivato il momento del servizio militare, Ciro affrontò un periodo difficile. Soffriva d’ansia e si oppose con determinazione alla somministrazione di farmaci. Un giorno, assistendo a un sopruso nei confronti di un commilitone, intervenne con forza, arrivando ad aggredire un ufficiale. Questo episodio segnò la sua vita: congedato anticipatamente, fu costretto a fare i conti con l’emarginazione e il pregiudizio.
Nonostante le difficoltà, Ciro decise di reinventarsi, riabbracciando il suo sogno. Dopo un primo tentativo fallito con un negozio di fiori dichiarato abusivo, conobbe la donna che sarebbe diventata sua moglie. Fu lei a indirizzarlo sulla giusta strada, aiutandolo a diventare venditore ambulante di fiori. Ogni mattina, il suo carretto colmo di splendide composizioni floreali faceva tappa nei pressi della Floridiana, per poi spostarsi in via Luca Giordano nel pomeriggio.
Per decenni, Ciro fu un volto noto e amato dal Vomero. Artisti, musicisti e attori lo notarono e lo resero protagonista di fotografie e racconti. La sua storia colpì persino il mondo dello spettacolo: apparve in un videoclip del cantante napoletano Mauro Nardi e fu al centro di un articolo di una nota rivista.
Pur segnato dalle difficoltà, Ciro visse con dignità, amore e generosità. Sempre attento agli ultimi, non esitava a offrire un pasto caldo e un riparo ai senzatetto. Si sposò, ebbe tre figli e non smise mai di donare affetto. Morì nel 2011, lasciando un ricordo indelebile nel cuore del quartiere. Oggi, il Vomero lo ricorda come un uomo dal cuore grande, i cui occhi azzurri riflettevano la profondità della sua anima.