24 Giugno 2025
Unknown

Aprire una nuova biblioteca è un’occasione di speranza e di festa. È un gesto delicato e di cura per la propria comunità, un regalo disinteressato verso i più deboli. Quando questo gesto lo compie una scuola, c’è da essere contenti. Per una volta la scuola non ha inseguito le farraginose burocrazie dell’adattamento agli standard di uno sviluppo che appare sempre piú senza progresso, ma ha intrapreso la via antica di offrire un’occasione semplice e diretta ai suoi studenti di crescita civile ed intellettuale.

È quello che ha fatto l’Istituto Comprensivo Salerno V di Ogliara, sulle colline salernitane. Il 19 di questo mese viene inaugurata la biblioteca scolastica ubicata nel plesso di Giovi. Tanto più importante questo evento perché riguarda la periferia della città, queste periferie che, come scriveva Renzo Piano, sono necessariamente il futuro delle città, il luogo dove abita la popolazione più giovane e più piena di energie, rispetto alle città i cui centri storici sono ormai ridotti a musei o a centri commerciali. Le periferie possono avere più energia, e pure, a modo loro, una propria, a volte dolente, bellezza. Viva, dunque, l’iniziativa della scuola di Ogliara che con la fondazione di una biblioteca offre un servizio civile alla sua gente, al suo territorio.

Un ragazzo che usa una biblioteca scolastica oggi può essere una rarità. Tanto più è necessario che nascano biblioteche con un messaggio nuovo, un compito nuovo. Una biblioteca scolastica oggi non è più naturalmente il deposito polveroso di libri, la stanza chiusa di scaffali a cui nessuno tende le mani. La biblioteca scolastica moderna ha un colore allegro, e deve avere l’aria sbarazzina e lieve dei posti sempre aperti per i ragazzi, dove si può andare e incontrare altre persone, dove ci sono i libri, oggetti preziosi, che servono non solo per studiare, ma anche per alimentare la fantasia e con esse, in definitiva, lo spirito. 

Sugli scaffali nuovi, i libri sono ancora pochi, ma l’energia che circola è grande. Presto il loro numero crescerà e intorno a questi volumi cento altre libere attività per tutti gli abitanti del rione.