25 Aprile 2025
Unknown-23

Per un pregiudizio personale, alimentato dal mito della freddezza scandinava, che immaginavo pervadere tanto il clima quanto l’animo delle persone, ho sempre creduto che al nord del mondo ci si innamorasse in modo diverso, forse meno profondo, forse persino meno autentico. 

Con mia piacevole sorpresa, trasferirmi in Svezia mi ha fatto ricredere, o meglio, mi ha rivelato una maniera di amarsi più composta e silenziosa, ma non necessariamente meno sincera. Come se all’intensità e al clamore si sostituisse una delicatezza pregna di discrezione, in cui al silenzio non appartiene l’imbarazzo. 

La ragazza che parlava a telefono seduta ad un paio di sedili di distanza sul mio stesso autobus ne incarnava perfettamente l’essenza. Il suo tono di voce era basso, quasi sussurrava, ma ad ogni modo, nonostante fossero in una lingua per me incomprensibile, c’era qualcosa di universale nel modo in cui le sue parole scivolavano leggere, quasi carezzevoli. Non ne capivo il significato, ma il ritmo della conversazione trasmetteva una dolcezza spontanea, una cura che emergeva più dai silenzi che da ciò che veniva detto. Ogni tanto si interrompeva, come se aspettasse una risposta che non arrivava immediata. Tuttavia in quelle pause non c’era impazienza né disagio, solo una serena attesa. Un tipo di comunicazione essenziale, forse persino minimalista, intriso di una timidezza goffamente sincera. 

Col volto rivolto verso il finestrino, quella ragazza sorrideva con la stessa luce che illumina il volto di chi è innamorato, filtrato da un velo di riservatezza che rendeva impossibile non sentirsi invadenti nell’assistere tale forma di intima complicità. Era un sorriso che non chiedeva di essere notato, eppure, in tutto il suo riserbo, esercitava una carica magnetica, suscitando tenerezza agli occhi dei più attenti. 

Smentendo dunque il preconcetto delle freddezza scandinava, inculcato probabilmente da chi i sentimenti li associa al clamore, ho imparato a cogliere tonalità di amore nella pacatezza e discrezione di chi si ama in modo sottile, dove l’intensità emotiva risiede in una soffusa dolcezza che forse ha solo meno bisogno di parole.