Stringiamoci a coorte…
Il 3 giugno 1990, il 26 giugno 1991 sono ancora qui a far rumore perché appartenenza, identità, non sono simboli della cultura liquida ma segni che la comunità porta addosso. Non si dimenticano, sono date iconiche che compongono il patrimonio materiale e immateriale di una comunità di cittadini tifosi. Nel bene in un caso, la storica promozione in serie B, nell’altro la retrocessione in serie C. Rimbalzano, facendo parte di quel bagaglio che ti accompagna per tutta la vita. Anzi a distanza di tempo prendono forma tra le mura di un luogo sacro, il Vicolo della neve, capace di abbracciare intere generazioni di salernitani, insinuandosi tra le parole di un protagonista di quei momenti Marco Pecoraro, cuore e muscoli della Salernitana, poi politico, attraversando la scintillante conduzione del giornalista Franco Esposito e riecheggiando nel prezioso intervento del giornalista Spiezia e autore del bel libro Di oro, di fango e di piombo. Che ha fatto da cornice all’incontro dll’Ass. Fans 1919 per consacrare la premiazione del contest di fotografie il Potere di stare insieme, lanciato quest’estate a Rivisondoli per descrivere con un’immagine la partecipazione dei tifosi della Salernitana. Riconoscendola con delle maglie per i piccolissimi premiati, che sapessero raccontare una storia centenaria per farla uscire da quelle mura e attraversare la città. Perché il 3 giugno 1990, il 26 giugno 1991, sono precisi momenti in cui i tifosi avvertono appiccicati addosso i colori della città, perché i colori della Salernitana sono anche i colori della città, attimi in cui la storia della squadra del cuore fa tutt’uno con quella della città, dei suoi cittadini tifosi che nella vittoria oppure nella sconfitta ritrovano un formante comune. E se è vero che è stato detto che ricordare significa conoscere, la riflessione traccia un percorso inevitabile: il ritorno alle radici non vuole essere al soldo di una retorica vuota ma strumento per conoscere quell’immenso patrimonio di cui siamo custodi. Che è sempre temporaneamente affidato, non dimentichiamolo. Oggi più che mai, stringiamoci a corte, la memoria lo impone, il futuro lo reclama.