13 Febbraio 2025

… i sogni non si vendono

La coreografia preannunciata ma giustamente rinviata dalla Curva Sud Siberiano che essere solidale alle popolazioni dell’Emilia Romagna, nella nostra mente risuonerà nuovamente la musica di Morricone per esaltare l’entrata in campo dei calciatori.

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di Antonello Di Donato

Frank, colpito a morte, prima di esalare l’ultimo respiro chiede al nemico: “chi sei?”. Armonica stacca lo strumento dal collo lo mette in bocca a Frank, come era successo, a parti invertite, tanti anni prima.

Ancora scorrono nel ricordo le immagini, amplificate dalla immortale bellezza della colonna sonora di “C’era una volta il west”, scelte dalla Curva Sud Siberiano quale soundtrack di una delle più belle e complesse coreografie mai viste. Era il 22 maggio 2022 quando la Bersagliera, appena adolescente nel massimo campionato, sostenendo sulle deboli spalle societarie il peso del sogno salvezza, così come il giovane Armonica sosteneva il corpo del fratello per salvarlo dall’impiccagione, fu costretta ad ascoltare la triste musica di quattro reti che preludevano ad un destino infausto, cadendo, ma non morta.

A distanza di quasi un anno, un flashback ci ricorda che qualcosa, in passato, è accaduto.

Alle 14,55 di domani, anche senza la coreografia preannunciata ma giustamente rinviata dalla Curva Sud Siberiano che essere solidale alle popolazioni dell’Emilia Romagna, nella nostra mente risuonerà nuovamente la musica di Morricone per esaltare l’entrata in campo dei calciatori, come i protagonisti di quella iconica scena di duello, i quali si spostano, si fermano, si guardano, attendono la mossa dell’avversario. Poi la musica si fermerà e rimarranno solo i cori ed il battito di  quasi ventottomila cuori granata.

Probabilmente – lo sperano gli innamorati granata – l’esito del duello calcistico ricalcherà quello dello scontro finale tra Franck ed Armonica e la vendetta calcistica nei confronti dell’Udinese si compirà, ma questa volta, dopo gli ultimi novanta minuti – fortunatamente ininfluenti-, la carovana della nostra fantasia ci trasporterà finalmente – si spera – al tramonto di un’epica da Far West calcistico, dove un’epoca eroica, fatta di sogni nutriti e poi delusi prevalentemente nei campi di provincia e sulle zolle del “Donato Vestuti”, si concretizzeranno grazie ad una società ambiziosa in grado di confrontarsi con un calcio trasformato in business model accelerante, così come nel film di Leone, l’avvento del progresso, simboleggiato dalla ferrovia, diventa il ponte fisico ed ideologico con il futuroDel resto, come dice Armonica: “i sogni non si vendono … ma la vita sì, la puoi comprare”.

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