Quando il talento coccola la vita

È il post-partita di Roma Salernitana dell’anno scorso, Walter Sabatini, noto direttore sportivo e non solo, direttore generale in quel caso della squadra granata, si presenta ai microfoni di Dazn e dopo la sconfitta della Salernitana, immeritata, squarcia il cielo di Roma con una dei suoi lampi. “Difende” la squadra, la città, dalle “intemperanze” sgualcite in campo dello staff tecnico della Roma (Mourinho & company) che a suo dire avrebbero condizionato il leale svolgimento della gara, addirittura giocando maldestramente sulla eventuale permanenza nella massima serie della Salernitana. Con sapiente maestria rintuzza il comportamento e coinvolgendo Pessoa rivendica le qualità che lo sport, formante culturale, declinazione in campo della vita di tutti i giorni, può rivestire quando il rispetto domina la competizione e cancella i dislivelli.

Ecco, uno dei tratti di questa personalità poliedrica che, tornando a Salerno nella presentazione del suo libro, sono riemersi nel racconto di quell’impresa epica che l’anno scorso lo vide tra i protagonisti.

Un romanzo calcistico che tocca alcune pagine del libro dove racconta la sua vita furiosa e solitaria, rotolando inoltre tra le sue incommensurabili peripezie, saltando dal “fondo” della sua carriera da calciatore all’apice del premio che la professionalità e i sacrifici gli hanno consegnato, girando in lungo e il largo lo stivale da manager.

In cui il sentimento della gente comune coccola il suo di talento e lo spinge a rappresentare la passione che le persone gli affidano e che lui magistralmente interpreta portando con sé quel bagaglio culturale che lo distingue.

Passione che la città di Salerno ha colto e che ha percepito, sentendosi protetta dietro la presenza di quel corpo litigioso e di quella mente aperta, come spesso accade nei sentimenti popolari, laddove qualcuno facendosi carico di quel peso ingombrante lo guida intelligentemente.

I risultati sono venuti dopo a sigillo di quelle pagine che il libro fa rivivere anche nostalgicamente, perché anche se a volte un “incidente” del destino si mette in mezzo e complica i piani, il patrimonio sentimentale rimane pronto a riemergere.